Pianoforte acustico o digitale? Quale scegliere?

Pianoforte acustico o digitale? (scorrere in basso per visualizzare la tabella comparativa)

Se siete in procinto di acquistare un nuovo pianoforte, se siete alle prime armi e volete iniziare lo studio del piano, se i vostri figli hanno deciso di dedicarsi a questo splendido strumento e volete stimolarli, probabilmente questa domanda è la prima che vi farete.

Molti confondono un pianoforte digitale con una più comune tastiera. Bisogna perciò fare attenzione: pianoforte digitale e tastiera non sono la stessa cosa. La tastiera è uno strumento generalmente in plastica, leggero e facilmente trasportabile, i cui tasti, anche se pesati o pieni, hanno solo un meccanica di base abbastanza elementare. Nonostante ci siano tastiere anche di altissimo livello con moltissimi suoni, basi, effetti ecc., l'elemento cardine è la loro componente elettronica.
Per quello che ci riguarda, la tastiera (anche quella più economica) si può usare all'inizio, magari ne abbiamo già una in casa, per capire se abbiamo davvero interesse nel pianoforte e se vogliamo dedicarci con impegno al suo studio. Dopo una fase di prova iniziale su una tastiera, se abbiamo davvero voglia di suonare il pianoforte, possiamo passare ad una spesa un po' più consistente e orientarci su un piano digitale o un piano acustico. Se siamo già convinti di imparare a suonare il piano non abbiamo bisogno di una tastiera, possiamo passare direttamente alla scelta del modello di pianoforte che vogliamo suonare.

La differenza tra un pianoforte acustico e un pianoforte digitale può essere così brevemente riassunta.
Un pianoforte acustico è un vero e proprio strumento tradizionale, spesso costruito in modo completamente artigianale. I principali materiali utilizzati sono legno per la struttura portante, la cassa e la tavola armonica; ghisa per il telaio (la parte dove sono fissate le corde). Il pianoforte acustico ha una complessa meccanica interna (realizzata sopratutto in legno) che praticamente collega i tasti alle corde. Mediante la pressione dei tasti, grazie alla meccanica, i martelletti percuotono le corde e queste producono il suono. La propagazione e l'amplificazione del suono avvengono invece attraverso la risonanza dello stesso nella cassa armonica.

Un pianoforte digitale è una via di mezzo tra la tastiera (con cui ha in comune il fatto di essere uno strumento elettronico) e il pianoforte acustico (con cui ha in comune un po' della forma e un po' di materiali).
I pianoforti digitali non sono dei mobili così ingombranti come quelli acustici (spesso non sono però nemmeno degli elementi di arredamento così belli) ma sono costruiti per somigliare ad essi nella forma e nei materiali. Infatti, anche se non della stessa qualità la loro struttura portante è in legno, quello che manca è invece la cassa armonica, o se c'è, ha quasi sempre una funzione puramente estetica. Mancano inoltre il telaio e tutta la complessa meccanica che aziona i martelletti, in quanto il suono viene appunto generato in modo elettronico/digitale.
La tastiera è piena e pesata e, a seconda dei modelli, vi è un sistema di meccanica interno più o meno complesso che cerca di simulare la risposta e il ritorno dei tasti del pianoforte acustico. Da un lato abbiamo la simulazione (che è pur sempre un'approssimazione) del piano acustico, dall'altro una netta differenziazione dai tasti delle comuni tastiere.
Il suono in un pianoforte digitale viene immagazzinato in campioni salvati nella sua memoria interna, quanti più campioni di suono ci sono (e quindi quanto maggiore è la memoria interna) tanto più avremo un suono di elevata qualità, capace di simulare quanto più possibile le varie sfumature del suono prodotto nella variante acustica.
L'amplificazione e la propagazione del suono avvengono invece attraverso un sistema di altoparlanti (di numero e caratteristiche variabili a seconda dei modelli) invece che attraverso la cassa armonica. Poiché la risonanza naturale di un pianoforte acustico è funzione dei materiali con cui è costruito e dell'ambiente in cui si trova, è difficile da simulare con uno strumento digitale. Questa è forse la principale nota dolente di questi pianoforti, anche se i livelli raggiunti dai modelli attuali sono veramente molto alti.

È chiaro che ci saranno comunque differenze di tocco sulla tastiera, come pure di qualità del suono tra i due strumenti. Del resto i pianisti professionisti preferiscono ovviamente i pianoforti acustici, ma se avete il timore che se suonate un pianoforte digitale non sarete in grado di suonare su un pianoforte acustico, lasciate ogni dubbio. Vi basteranno pochi minuti su un pianoforte acustico per farci la mano. Lo stesso vale se si passa da un pianoforte acustico ad un pianoforte digitale.

Detto questo torniamo alla domanda iniziale. Vogliamo imparare a suonare il piano, siamo motivati  e pronti all'acquisto di uno strumento: quale scegliere?
Ovviamente la soluzione ideale sarebbe possederli entrambi, ma purtroppo questa possibilità è difficilmente realizzabile perché entrano in gioco altri fattori, come quello economico (troppo costoso comprare 2 pianoforti) e i limiti di spazio (spesso è già difficile trovare a sufficienza per uno solo).

Di seguito una tabella che spero aiuti ad orientarsi all'acquisto. Buon pianoforte!


PIANOFORTE ACUSTICO PIANOFORTE DIGITALE
DIMENSIONI Se optiamo per un pianoforte verticale dobbiamo calcolare una parete libera con una larghezza di almeno un metro e mezzo e un'altezza a partire da 120 cm circa (alcuni superano anche i 150 cm).


Se optiamo per un modello a coda ovviamente dobbiamo mettere in conto un ambiente ben più ampio, ad esempio un modello ad 1/4 di coda è lungo circa un metro e mezzo e largo altrettanto.
Se optiamo per un modello verticale dobbiamo calcolare la stessa larghezza di quello acustico (ca. 150 cm), mentre possiamo contare su un'altezza inferiore ca. 1 metro (a parte alcuni modelli più costosi che sono più alti).

Se optiamo per un modello a coda dobbiamo anche in questo caso calcolare dimensioni simili a quelle del modello acustico anche se alcuni modelli superano di poco il metro di lunghezza.
Dal punto di vista dello spazio le differenze tra i due tipi di pianoforte non sono in genere così marcate. Se scegliete un modello verticale vi servirà comunque una parete libera e larga almeno un metro e mezzo. A quel punto che il pianoforte sia alto un metro o un metro e mezzo non fa alcuna differenza, a meno che non abbiate su quella parete mensole o altri mobili fissati ad un'altezza che potrebbe urtare la cassa armonica del piano acustico.
Anche se scegliete un modello a coda, essendo le dimensioni simili, non dovrebbe essere questo una discriminante.
PESO Un pianoforte verticale può raggiungere tranquillamente i 200 kg, mentre quelli a coda partono dai 250 kg circa (1/4 di coda). Il peso di un modello verticale è di circa 70-90 kg, mentre i modelli a coda partono da ca. 100 kg.
A contrario delle dimensioni il peso può essere un valore da tenere in considerazione. Un pianoforte digitale può essere smontato in poche parti e trasportato o spostato facilmente. Bastano due persone in salute!
Teoricamente è anche possibile spostarlo senza smontarlo, basta sollevarlo da entrambe le estremità.
Un piano acustico pesa circa il doppio e anche due persone in salute potrebbero far fatica a spostare 200 kg.
Quello di spostare lo strumento potrebbe sembrare un fatto secondario, e in molti casi lo è pure, non dimentichiamoci però che potremmo voler mettere il piano in un'altra stanza (ad esempio se nascono bambini, o se facciamo dei lavori di ristrutturazione) oppure potremmo dover traslocare (talvolta anche più di una volta).
ACCORDATURA Un pianoforte acustico, qualunque esso sia, ha bisogno di manutenzione costante. La frequenza dell'accordatura e della manutenzione della meccanica è funzione dell'ambiente in cui si trova (umidità, temperatura e sbalzi climatici) e del suo uso (quanto viene suonato). Questa in genere va effettuata almeno ogni anno, ma potrebbe essere necessaria una frequenza maggiore. I pianoforti digitali non richiedono accordatura e la manutenzione, se l'uso e la pulizia sono costanti, è praticamente ridotta al minimo.









Questo aspetto è direttamente legato a quello economico, perché ovviamente la manutenzione costa, richiede tempo ed un tecnico specializzato. Devo dire però che anche un piano digitale può richiedere manutenzione. Io ho fatto dopo 6 anni la manutenzione alla tastiera del mio piano digitale (pulizia e ingrassatura) anche se naturalmente il costo non è paragonabile a quello di accordatura e manutenzione di un pianoforte acustico.
TASTIERA Tasti in legno e copertura in avorio (nei modelli migliori) o plastica, insieme alla meccanica garantiscono la tipica risposta dinamica al tocco e il caratteristico ritorno dei tasti alla posizione iniziale.





I modelli più economici hanno i tasti di plastica pieni, quelli più costosi sono in legno con copertura in plastica o in avorio sintetico (ruvido e poroso, simula la superficie dei tasti di un piano acustico). La meccanica è diversa per i tipi di modello e le classi di prezzo, e serve non a produrre suono, ma a simulare la risposta dinamica e il ritorno dei tasti del piano acustico.
Anche se i progressi fatti dai costruttori di pianoforti digitali sono enormi, esiste ancora una certa differenza tra le due tastiere e quella di un pianoforte acustico è sicuramente qualitativamente migliore. Ciò non significa, come detto, che suonare su uno strumento digitale renda impossibile adattarsi a quello acustico o viceversa. Basteranno pochi minuti. Del resto la tastiera di un pianoforte acustico di scarsa qualità potrebbe essere peggiore della tastiera di un pianoforte digitale di ottima qualità.
SUONO Il suono di un piano acustico ha un ampio spettro timbrico e una ricchezza di colori elevatissima e dalla mille sfaccettature. Ciò è dovuto alla meccanica e alla modalità con cui il suono viene prodotto e naturalmente amplificato.

Il suono di un pianoforte digitale dipende dal numero di campionamenti realizzati. Maggiori essi sono migliore è la qualità. La possibilità di controllarne però il timbro mediante il tocco sono ovviamente minori rispetto al modello acustico.
Anche in questo caso i passi avanti fatti dai costruttori sono enormi e la qualità del suono dei pianoforti digitali ha raggiunto certamente livelli eccellenti (soprattutto nei modelli di fascia alta). Tuttavia le variazioni di timbro e colore possibili con pianoforte acustico restano ancora superiori.
EFFETTI e SUONI Ovviamente uno strumento acustico produce un solo tipo di suono, quello di pianoforte e basta. Le modifiche possibili sono poche, come quelle di aumentare o ridurre la risonanza aprendo o chiudendo la cassa armonica ecc.

Il pianoforte digitale ha la possibilità di modificare il suono scegliendo non solo ad esempio altri strumenti (organo, flauto, archi ecc.) ma anche cambiando il tipo di piano (gran concerto, piano rock, honky tonk ecc.) e aggiungendo effetti (riverbero, eco ecc.).
Se volete suonare solo o soprattuto musica classica non avete bisogno di nessun altro suono o effetto a parte quello del vostro piano acustico. Anche per suonare jazz o musica moderna può bastare il piano. Se invece siete appassionati di suoni e effetti, o volete sperimentare questa possibilità il piano digitale è la scelta più indicata.
DISTURBO VICINI Molti pianoforti acustici moderni vengono già venduti con un sistema che li rende silenziosi affinché sia possibile suonare negli orari più impensabili. È ormai comunque possibile installare il "silenziatore" a tutti i pianoforti, naturalmente pagando il relativo prezzo. Tutti i pianoforti digitali hanno una o due prese per le cuffie. Per suonare a qualsiasi ora sarà necessario semplicemente collegare il jack delle cuffie al pianoforte.



Sono noti casi in cui i vicini (soprattutto queli del piano di sotto) comunque avvertono il pianoforte, che sia digitale con cuffie o acustico silenziato. Questo perché i tasti fanno comunque rumore sia quando li premete che quando ritornano su. Quindi se vi esercitate chi vi sta intorno sentirà comunque un rumore sordo la cui frequenza dipende da quante volte premete i tasti. A me personalmente non è mai capitato di avere problemi con vicini (in casa, nelle camere accanto o sopra e sotto il mio appartamento). Naturalmente il piano digitale ha il grande vantaggio di essere già predisposto a questo, senza modifiche o spese aggiuntive.
REGISTRAZIONE Registrare un pianoforte acustico è un problema talvolta anche per studi professionali (accordatura, microfoni ecc.). Il suono deve essere infatti captato e immagazzinato mediante microfoni posti nella cassa e bisogna evitare qualsiasi rumore ambientale che possa "sporcare" la registrazione. Per registrare con piano digitale basta un cavo che lo colleghi ad un computer (registrazione live) o uno stick USB (nella maggior parte dei casi solo MIDI). La qualità è chiara e senza disturbi ambientali (rumori esterni ecc.) e se si usa il MIDI é possibile correggere errori o modificare il suono a piacimento.
Poiché registrare da piano acustico oltre ad essere complesso è anche dispendioso in termini di tempo e risorse economiche, l'uso delle registrazioni mediante piano digitale è ormai prassi anche nelle produzioni di media fattura o con budget non elevati.
PREZZO

È chiaro che scegliere un pianoforte acustico comporta nella maggior parte di casi una spesa consistente, si tratta di un prodotto in genere dai buona fattura, realizzato in parte o completamente in maniera artigianale e con materiali selezionati. Inoltre quanto più il pianoforte è alto (quello verticale) o lungo (quello orizzontale) tanto migliore sarà il suono perché le corde saranno più lunghe e tanto maggiore sarà il prezzo. Consiglio di tralasciare pianoforti verticali troppo economici (meno di 3.000 euro), ma questi modelli possono anche superare i 15.000 euro. Un decente piano a coda invece parte da cifre intorno ai 15.000 euro per arrivare ai prezzi di un appartamento. I pianoforti digitali sono divisi in varie fasce di prezzo, alcuni anni fa era impossibile trovarne di buona qualità sotto i 2.500-3.000 euro. Oggi esistono anche linee economiche nei materiali e con meno caratteristiche tecniche, ma che non trascurano la tastiera e il suono, che sono le componenti essenziali, per poter suonare decentemente. Il prezzo di questi modelli si aggira intorno agli 800 euro. Ovviamente modelli di qualità (dei materiali e dei campionamenti) possono costare anche 5.000 euro o più.
Ma ormai già intorno ai 2.000 euro si possono comunque acquistare ottimi modelli.



È chiaro che il prezzo è spesso l'elemento chiave per decidere cosa acquistare, tuttavia non dovrebbe essere l'unico. La scelta migliore è sempre analizzare tutti i parametri e poi orientarsi. Un pianoforte acustico di scarsa qualità potrebbe costare quanto uno digitale di buona qualità. Ma potremmo anche spendere molti soldi per un pianoforte digitale ricco di funzioni, collegamenti ed effetti per poi scoprire di non averne bisogno e che un buon pianoforte acustico sarebbe costato di meno e avrebbe avuto una tastiera e un suono che ci piacciono di più.

In questo post ho indicato un'altra tabella pratica che può aiutarci a decidere quale tipo di pianoforte  scegliere.

Per quelli interessati, io suono su un piano acustico Scholze (marchio di proprietà della più nota marca Petrof) e uno Yamaha Clavinova CLP-270 che vedete nei miei video.



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