[Post n°1] Con questo post do inizio ad una serie di interventi sulla composizione musicale. Parlerò talvolta di teoria, altre volte di pratica mostrando alcune sequenze e progressioni di accordi standard, gli accompagnamenti della mano sinistra, le tecniche per creare una melodia ecc. Comincerò con piccole notazioni generali fino ad arrivare alla composizione di un brano partendo da zero.
Il tutto ha inizio con un concetto generale.
La domanda che alcuni musicisti si pongono "perché comporre musica?" nasconde in realtà un imbarazzo emotivo, un blocco psicologico, forse vergogna ("e se poi il pezzo non piace?") o eccessiva modestia ("non è un gran che", "non sono abbastanza bravo" ecc.).
In realtà la domanda che bisognerebbe inizialmente porsi è: perché NON comporre musica?
Noi cresciamo in un sistema educativo che insegna a tutti (o quasi) a leggere e scrivere fin dai primi anni di vita. Pochi hanno però la possibilità (o il privilegio) di acquisire anche nozioni di musica. Sebbene la musica circondi e accompagni ogni istante della nostra vita, il suo insegnamento non è offerto o garantito a tutti.
Generalizzando un po' possiamo dire che se ci guardiamo intorno, praticamente chiunque ha scritto una "poesia" o (se non vogliamo esagerare) un "messaggio poetico". Lo abbiamo fatto noi e lo hanno fatto i nostri amici e conoscenti, magari per dedicarla alla prima fidanzata, per descrivere uno stato d'animo, per commentare un evento lieto o per un qualsiasi motivo che ci ha permesso di vivere emozioni particolari. Chiunque sappia leggere e scrivere teoricamente è in grado di mettere nero su bianco un "componimento poetico" (le virgolette sono d'obbligo, è un esempio e sto appositamente esagerando).
La musica non è che un linguaggio mediante il quale è possibile esprimersi. Allora comporre musica può essere un'alternativa allo scrivere una poesia. Bisogna semplicemente conoscere la musica. Il musicista da questo punto di vista non ha nessun motivo per NON comporre musica.
Il giovane poeta, o il giovane compositore, utilizzano solo un linguaggio diverso avendo però lo stesso fine: comunicare qualcosa a se stessi o agli altri.
Eccoci tornati allora alla domanda con la quale avevo iniziato il post: perché comporre musica?
Un primo motivo sarebbe: per sopravvivere (ma non nel senso di "se non compongo questo brano mi sento di morire!"). In questo caso saremmo dei compositori professionisti. Presentare nuove composizioni è quindi la nostra principale fonte di guadagno.
Chi pensa che questo scenario riguardi solo gruppi rock o cantautori ecc. si sbaglia. Qualche secolo fa anche musicisti classici avevano l'esigenza di comporre, dovevano portare le loro nuove opere all'editore. Questo era per loro un mezzo di sostentamento, insieme ad esempio alle lezioni di musica.
Noi tuttavia siamo compositori della domenica, abbiamo appena iniziato, scriviamo musichette non capolavori. Quello di guadagnare qualcosa potrebbe all'inizio non essere per noi un motivo sufficiente che ci spinga a comporre.
Ecco forse un motivo più ragionevole e già accennato. Noi componiamo per comunicare.
Chi conosce il linguaggio musicale, se lo desidera, può comunicare qualcosa con questo mezzo, proprio come il giovane innamorato, conoscendo la scrittura può comunicare qualcosa alla fidanzata. Si tratta di usare solo un linguaggio diverso, le note invece che le parole, il pentagramma invece che una lettera.
Comunicare qualcosa agli altri potrebbe anche non essere il nostro fine compositivo, anzi ciò potrebbe non interessarci proprio. Del resto a molti musicisti la composizione in sé non interessa neppure, essi ad esempio preferiscono esprimere la propria arte mediante l'interpretazione di brani scritti da altri artisti.
Tuttavia potremmo decidere di scrivere un brano anche solo per ricordarlo. Non possiamo avere la certezza che tra 10 anni saremo ancora in grado di eseguire in modo identico quella sequenza di note, quel motivetto che tanti anni fa suonavamo come espressione di qualcosa provato a quel tempo.
In questo caso la composizione scritta ha sia la funzione di preservare nel tempo le nostre creazioni, sia la funzione di farci rivivere quelle sensazioni che provavamo allora, quando abbiamo tirato fuori dal nulla quella musica. In questo caso la composizione è comunicazione, ricordo, espressione di emozioni per sé stessi e non per gli altri.
Ricapitolando, possiamo dire che non esistono ragioni sufficientemente valide che impediscano al musicista di comporre musica. Quello che conta è conoscere il linguaggio (tecnicamente suonare uno strumento, anche se talvolta neppure è necessario). Anche questioni personali o caratteriali (vergogna, modestia) non possono avere la meglio su quello che può essere il desiderio di ricordare o comunicare qualcosa in futuro anche solo a sé stessi.
Comporre per:
- sopravvivere
- comunicare
- ricordare e rivivere
Non siamo geni impegnati nello sforzo creativo di creare un'opera d'arte, siamo persone comuni che vivono e provano emozioni. Talvolta non c'è niente di più bello che poterle condividere.
Nel prossimo post parlerò di un altro concetto fondamentale: cos'è una composizione musicale.
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